

Reinterpretare i piatti della tradizione in chiave moderna: la cucina e la gestione di Mariano Ferrara al Grifo.
Nel ristorante e pizzeria "La Locanda del Grifo", sito nel centro storico di Napoli troverete cibi genuini e di stagione, preparati con modalità ecosostenibili attraverso l'uso di un moderno forno ecologico a gas. A tutto ciò inoltre si aggiunge la grande abilità culinaria e gestionale, l'esperienza e la cortesia del giovane Mariano Ferrara , che da sempre si muove nel solco della tradizione gastronomica campana, con una costante rivisitazione creativa rispettosa dei valori tradizionali. L'uso di ingredienti esclusivamente di origine locale consente al cliente di gustare appieno i delicati sapori della tradizione. Il ristorante dispone di una sala climatizzata oltre ad un ampio spazio esterno nell'adiacente e suggestiva piazzetta della pietrasanta: l'ottimale per pranzare durante le fresche e luminose giornate del Sud Italia.
Il simbolo del ristorante. Il Grifo, noto fin dall'antichità, è un animale fantastico, mezzo leone e mezzo aquila dotato, secondo le credenze, di forza e potenza sovrannaturali, ed annoverato fra gli animali della mitologia classica. Il grifone ha caratteristiche molto precise e delineate: è formato dal corpo, dalle zampe posteriori e dalla coda di un leone, combinate con la testa e con gli artigli di un'aquila, e con quest'ultimi che fungono da zampe anteriori. L'animale rappresenta il simbolo conflittuale delle due nature: umana e divina. Probabilmente deriva da un animale mitologico romano, il Grifo, anche lui con testa d'aquila, e corpo di leone. Viveva nei monti Rifei, dove custodiva l'oro del Nord. Secondo altre fonti mitologiche, il grifone era il triplo di un normale leone. Un solo colpo della sua poderosa zampa poteva abbattere all'istante uno stallone adulto e il becco d'aquila riusciva a sventrare la preda in pochi secondi. La leggenda del grifone nasce dalla mitologia mesopotamica, fenicia e babilonese.In araldica simboleggia custodia e vigilanza. Inoltre poiché riunisce l'animale dominante sulla terra, il leone, con quello dominante in cielo, l'aquila, il grifone simboleggia anche la perfezione e la potenza.In araldica un grifone ha sempre le zampe anteriori da aquila. La creatura con le zampe anteriori leonine è distinta come Opinicus.Raramente un grifone è dipinto senza ali: nel Quattrocento e anche più tardi in araldica questa creatura veniva considerata un grifone maschio, a differenza delle femmine dotate di ali. Il grifone è stato usato nella cristianità medioevale come simbolo di Gesù Cristo, il quale era sia umano che divino.Il grifone è quindi spesso rappresentato con quattro zampe, ali, becco, artigli d'aquila e spesso con orecchie equine. In antichità era un simbolo del potere divino e un guardiano della divinità.Il grifone è una creatura leggendaria con il corpo di leone e la testa d'aquila. Molte illustrazioni moderne rappresentano il grifone con le zampe anteriori da aquila, dotate di artigli. Generalmente comunque ha quattro zampe da leone. La sua testa da aquila ha orecchie molto allungate; queste sono a volte descritte come orecchie da leone ma spesso anche da cavallo, a volte anche piumate. Stando ad alcuni autori, la coda sarebbe costituita da un serpente, paragonabile a quella della chimera.
La location della piezzetta della pietrasanta: Il campanile della Pietrasanta è il simbolo della città greca. Prende il nome dalla vicina chiesa di S. Maria Maggiore (altrimenti detta, appunto, della Pietrasanta), e, insieme a questa, fu edificata sopra i resti del tempio romano di Diana (ruderi che si possono ancora in parte ammirare alla base del campanile, oltre che in alcuni punti della chiesa). La sua costruzione, tutta in laterizi e materiali di spoglio, risale ai secc. XI - XIII. Oltre ad alcuni pregevoli fregi marmorei (tuttora presenti), vi si potevano ammirare, nei finestrini, delle sculture di teste di porco, poste a ricordo della leggenda secondo cui, all'incirca nel 500 d.C., il diavolo si aggirava per queste vie in forma di maiale e fu messo in fuga da S. Pomponio, che, in quella circostanza, fece edificare la vicina chiesa di S. Maria Maggiore. Scoperta solo da poco è la tavola dell'antico gioco romano "ludus latrunculorum" che si trova nella parte inferiore del campanile.